lunedì 14 luglio 2008

Escursione agli Eremi di Pulsano

La nostra visita agli eremi di Pulsano ha inizio con una piccola presentazione teorica sulle origini storiche di Pulsano ai giorni nostri, poi ci incamminiamo su per la montagna quasi in fila indiama e giungiamo all'Eremo di San Giovanni da Matera (fù uno dei maggiori riformatori del monachesimo in Italia meridionale che rispettava le regole benedettine), proseguiamo ancora un pò, e come per magia, ci perdiamo, o ci siamo capiti male o non ci siamo spiegati, fatto sta che abbiamo preso due strade diverse. Il Presidente a destra dell'Eremo di San Giovanni e tutti, ma proprio tutti, a sinistra laà dove pensavamo ci fosse una strada turistica, mentre, quella di destra era una strada più impervia, e visto che avevamo gente a seguito, che era già sfinita, avevamo pensato bene di seguire l'altra strada (quella di sinistra). Ma non è andata affatto bene, abbiamo fatto il doppio o forse più, della strada che avremmo dovuto fare. Dopo un pò, troviamo la strada giusta e raggiungiamo il Presidente che, ci aspettava seduto in meditazione mentre fumava il suo tabacco al profumo di vaniglia nella sua adorata pipa. Alla sola vista di lui Nancy e Lucia si sono scatenate, erano furiose (e soto sotto un pò tutti), sembravano due yorkshire rabbiosi contro la calma e l'indifferenza di un S. Bernardo. Sbollita la rabbia (in fondo in fondo eravamo un pò tutti provati dalla stanchezza, il caldo e la sete), ci è tornato il sorriso, proseguiamo verso gli Eremi inerpicandoci sulle rocce e salendo i gradini ricavati direttamente sul banco roccioso e costruiti da antichi frequentatori. Guardando il paesaggio ci tornava la voglia di esplorare, osservare e immaginare come poteva svolgersi lì su quella montagna così impervia la vita quotidiana. Tutto intorno all'Abazia, si estende, una interessante area archeologica che si associa alla natura carsica del territorio, costituito da anfratti e piccoli ripari in grotte dove sono evidenti, al loro interno ed esterno, le profonde incisioni sulle pareti, necessarie per convogliare l'acqua percolata attraverso la roccia, magari in una cisterna anch'essa ricavata nella roccia. Oltre a questi ripari, il territorio sarà stato ricco di vegetazione boschiva e quindi inaccessibile e difficile da raggiungere. Vegetazione che saà poi diminuita definitivamente da disboscamenti selvaggi e incendi di natura dolosa. In seguito quindi la multiforme irrazionalità delle attività umane ha modificato il paesaggio e le strutture, a volte in modo tale da cancellare le antiche tracce. Questa è solo una piccola parte di quella che è Pulsano. Speriamo di poter documentare ancora di più di quello che abbiamo fatto, prima che tutto venga distrutto, e perchè no, sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza e il recupero di questi beni.