giovedì 16 ottobre 2008

Attacco alla Forra

USCITA: FORRA
LUOGO: ZONA MASSERIA CAPUANO, MANFREDONIA (FG)
L’SCS dà subito prova di rapidità di movimento e decisione, partendo, come sempre, in perfetto orario dal luogo d’incontro ai magazzini. Dopo aver raccolto la benedizione di Presidente e Direttore, grazie a macchine potentissime che non temono sassi, terra o vegetazione in un attimo si raggiunge la base della forra da conquistare. Dopo un brevissimo consulto si decide di attaccare la montagna a piedi e dal lato sinistro.
Non c’è il caldo di Pulsano ma la fatica non è da meno: Mami accusa lo strappo iniziale ma non molla e riporta a casa interi sia i pantaloni, sia lo smalto delle unghie. In maniera ordinata e sempre con passo deciso, la fila di coraggiosi guadagna metro dopo metro, lottando contro una vegetazione spinosa.
L’OTTIMO Gertrud , che chiude la fila, si lancia in esplorazione solitaria, individua e fotografa una grotta sul lato sinistro battezzata “Gertrud 1” (anche se dicerie locali vogliono la grotta già scoperta ed indicata come “della terra rossa”).
L’anziano IT incoraggia amorevolmente il gruppo fino alla cima con dolci parole e carezze.
Ci si butta a capofitto nell’oscura vegetazione della forra fino al primo salto in corda. L’ospite d’onore Gennaro fa da apripista mentre Furetto e Slave chiudono sorvegliando il regolare svolgersi delle operazioni, allenandosi duramente per la prova che li attende due domeniche dopo.
Si susseguono una serie di salti brevi, ma che ci portano in profondità del sempre più stretto canyon. Gennaro, Nunzia, Antonella e l’OTTIMO Gertrud proseguono in libera laddove anche i più spericolati usano le corde.
Lodevole e ammirevole l’armonia che regna sovrana in tutti gli elementi del coraggioso gruppo e che pervade tutta la forra. Ci muoviamo e respiriamo all’unisono, come un unico corpo.
Gennaro arriva fino in fondo, resistendo anche alla dolorosissima mancanza di un accendino. Graziella e Nancy dimostrano tutto il loro amore per la natura invitando a cena a casa loro tutti i lumaconi che si trovano in giro. L’OTTIMO Getrud combatte e resiste ai dolori di un ginocchio malandato in maniera eroica, ma è costretto a versare alla montagna un tributo in maniglia e pedale.
Colpo di coda della natura: finita la discesa, le ultime centinaia di metri sono interamente coperte da una folta ed impervia giungla di rovi. Fortunatamente Gennaro, Armo 45 e Slave aprono una pista a suon di improvvisati machete. Sulla via verso le auto scorgiamo anche due scalatori che attaccano una magnifica parete. Finalmente si mangia: comodamente seduti si assaggiano piatti prelibati, si pasteggia con del “Nero/a di Troia” e mentre si recuperano le forze, si discute amabilmente di filosofia e di altri temi ad alto contenuto morale e civile.
Tappa finale: immancabile sosta da Tittino e qui l’OTTIMO Gertrud in maniera del tutto spontanea e volontaria offre una sfilza enorme di caffé a tutti.
Ancora una volta siamo arrivati fin dove volevamo….

P.S. S’ truet na manigghie e nu p’del……purtetamill!!!!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

da ricordare la mascot del gruppo Giovanni che a soli 13 anni fa le scarpe a tutto il gruppo. I lumaconi,cioè tabosce,non sono stati ancora gustati perchè sono in fase di spurgamento.
ciao G.
P.S. il gruppo non sara invitato a mangiare i lumaconi perchè li avete schiffati tutti.

Anonimo ha detto...

dalla tua descrizione sembriamo una compagnia di lord inglesi dall'educazione sfrenatta e dall'umorismo anglossasone cioè senza doppi sensi di varia natura.Comunque una bella compagnia. P.S. Gertrud tra la libreria e la speologia mi sa che ti conviene trasferirti a San Giovanni Rotondo.

Anonimo ha detto...

me sa...